lunedì 28 marzo 2011

ALL-STARS SINGLES ANTHOLOGY

Avvenimenti come quello che è accaduto in Giappone fanno gelare il sangue nelle vene. La combo Terremoto+Tsunami+Radiazioni ha messo in ginocchio un paese considerato "invincibile" dal resto del mondo, che guarda con apprensione, spera e prega che le vittime e le conseguenze di questa tragedia possano essere meno gravi di quel che sono.
Questa introduzione rappresenta un sentito omaggio nei confronti del mio amato popolo nipponico, che tanto ha dato all'immaginario pop mio e di molta altra gente, e oltretutto serve come spunto all'argomento di oggi. Nell'ambito fumettistico, i supereroi si uniscono in gruppo (Vendicatori, Justice League...) per affrontare minacce e crisi che un unico eroe non potrebbe affrontare: la cosa più simile che può accadere nel mondo reale è che artisti dai background più disparati si uniscano per registrare una canzone per raccogliere fondi per una determinata causa umanitaria, mettendo al servizio il loro talento e cercando di contribuire con l'arte al lavoro importantissimo che fanno istituzioni, volontari e persone che questi determinati problemi li affrontano quotidianamente.
Tralasciando tutti gli aspetti umanitari e tecnici, ciò che più attrae il sottoscritto sono i roll call degli artisti partecipanti che rappresentano l'improvvisa emergenza e il periodo storico in cui essa accade, nonchè la tempestività nell'affrontarla: questo fa sì che artisti consolidati e nuove rivelazioni, one-hit wonders e leggende della musica si ritrovino insieme nello stesso momento, nello stesso studio di registrazione a cercare di dare il loro contributo per un mondo migliore.
Questo fenomeno musicale si deve principalmente a due importanti capisaldi:

BAND AID - DO THEY KNOW IT'S CHRISTMAS? (1984, 1989, 2004)

La storia è nota: nei primi anni 80 Bob Geldof, dopo aver visto un reportage della BBC sull'Etiopia, rimane colpito dalla fame e dalla povertà di cui è vittima la popolazione di quel paese, quindi decide di darsi da fare in prima persona per aiutare quelle povere persone: organizza un grandissimo evento musicale, il Live Aid, coinvolgendo una lista enorme di colleghi musicisti. Per promuovere questo evento Geldof, assieme a Midge Ure scrive un singolo da far cantare ai suoi colleghi più in vista del periodo... e così per il Natale del 1984 ecco pronto il famoso Do  They Know it's Christmas Time?, il resto e storia...




Il brano ottenne grandissimo successo come da previsione e col passare degli anni si consolida come un classico che viene rispolverato unicamente nel periodo natalizio; sotto il nome Band Aid si è radunato il top del british pop dell'epoca: Paul Young, Sting, Bono Vox, i Duran e gli Spandau, Phil Collins (che per fortuna si limita a suonare la batteria), George Michael, Paul Weller e tanti altri... da notare che non c'è nessuna donna che canta le strofe soliste: si sono limitati a Boy George! Ma evidentemente col passare degli anni l'emergenza africa sembra essere ancora presente e così nel 1989 la Band Aid si riforma. Gli artefici di questo revival sono i mai troppo celebrati Stock AitkenWaterman, ovvero il cerbero del pop inglese responsabile per aver dato all'umanità artisti come Dead or Alive, Samantha Fox o Rick Astley, dando al singolo le sonorità tipiche delle loro produzioni...



Il roster dei cantanti coinvolti è completamente rivoluzionato: SAW hanno radunato alcuni degli artisti della loro scuderia: le Bananarama (le uniche sopravvisute della Band Aid originali), una giovanissima Kylie Minogue, Jason Donovan, Sonia... a loro si aggiungono un Jimmy Sommerville meno falsettante del solito, Chris Rea, i Bros, Lisa Stansfield e altri ancora...la cosa che salta più all'occhio di questa riedizione mostra come sia cambiata la scena pop inglese nel giro di un lustro: gli artisti legati al periodo della New Wave sembrano essersi estinti lasciando spazio a ritmi più affini all'Italodisco anche se, per compensazione, i singoli membri della prima Band Aid sono rimasti consolidati, per la maggior parte, nella memoria collettiva del grande pubblico mentre quelli della seconda versione sono rimaste, tranne pochissime eccezioni (Kylie), delle cosiddette meteore...difatti questa seconda versione non se la ricorda nessuno.
Nel 2004 Bob Geldof riprende le redini del progetto dopo 20 anni dall'evento originale, e Do They Know it's Christmans Time? viene riproposta al pubblico del ventunesimo secolo...



Il ricambio generazionale ha completamente rinnovato la line-up, com'è giusto che sia (unico superstite Bono alle prese con lo stesso verso di 20 anni prima), che risulta molto più varia dell'originale: Robbie Williams, Dido, il sostituto di Paul McCartney al basso, alcuni esponenti di gruppi pop mosci tipo Keane o Travis, quella panterona di Jamelia, Thom Yorke che avrà voluto fare uno sgarro ai fan intellettualoidi, cinici e cupi dei Radiohead, Dizzee Rascal che ci aggiunge una parte rappata e altri ancora... una menzione a parte la meritano i The Darkness, il miglior gruppo rock uscito negli anni 2000, che con le loro schitarrate riescono a far rockeggiare notevolmente la canzone.
Tra quanti anni ci sarà la prossima versione?

USA FOR AFRICA / ARTISTS FOR HAITI - WE ARE THE WORLD (1985, 2010)

Il successo di Band Aid fu massiccio, e servì da ispirazione ai loro colleghi d'oltreoceano per un progetto analogo per solidarietà alla causa etiope o forse anche per rancori mai sopiti tra USA e Gran Bretagna risalenti al 4 luglio del 1776 unita  alla convinzione che hanno gli americani che le cose le sanno fare meglio degli altri... We Are the World viene scritta da Lionel Richie e Michael Jackson, e con l'ausilio di quel geniaccio di Quincy Jones, viene radunato un ensemble di artisti di notevole grandiosità, per cantare tutti insieme una canzone diventata un classico istantaneo...



La differenza con l'analogo inglese è piuttosto chiara: We Are the World riesce a sfruttare meglio il concetto di canzone corale, proponendo molta più varietà di voci e stili: maschili, femminili, bianche (in senso razziale), nere, pop, soul, country, AOR e così via...al confronto DTKICT risulta fin troppo omogenea. We Are theWorld diventa così un evergreen della musica, programmato tuttora dalle radio e sempre utile come gran finale di eventi a cui partecipano numerosi cantanti tipo i vari Pavarotti & Friends o i concerti di Natale in Vaticano. Tra i molti partecipanti alla canzone ci sono vari idoli del sottoscritto come Cyndi Lauper, Jim Perry, Kenny Loggins e Hall & Oates...menzione d'onore per Bruce Springsteen e il suo controcanto ringhiante nel ritornello, che col tempo è diventato uno degli elementi più caratteristici, e il più parodiato, della canzone.
We Are the World ha avuto un restyling nel 2010 dopo il devastante terremoto ad Haiti...




In questa occasione Quincy Jones si è trovato alle prese con teen idol come Justin Bieber e rimasugli di Disney Channel come i Jonas e Hannah Montana, vecchie glorie come Tony Bennett e Barbra Streisand, P!nk, qualche gnoccolona come Fergie e Nicole Scherzinger (anche l'occhio vuole la sua parte), il defunto Jacko, Wyclef Jean che canta il ritornello in haitiano e l'inevitabile innnesto rap (non se ne può fare a meno?) ad opera di tipi tosti come Snoop Dogg, LL Cool J e altri ancora...per amor di patria va citata anche la presenza de Il Volo: un trio di giovanissimi tenori usciti direttamente da quella trasmissione orrenda di Antonella Clerici in cui i bambini vestiti come negli anni 50 cantano canzoni da vecchi per il pubblico dei vecchi a casa, nel video sono sperduti in mezzo al coro finale, senza uno straccio di primo piano a loro dedicato...forse era meglio che rimanevano a casa. In aggiunta venne anche registrata una versione in spagnolo cantata da artisti latinos.
Come anticipato precedentemente, queste due canzoni sono le pietre miliari su cui si sono basati progetti analoghi successivi che al loro confronto, hanno ottenuto risultati più modesti e un'esistenza più effimera, ma di contro risultano molto più interessanti da analizzare: ecco un elenco di quelli che più mi hanno colpito...

ARTISTS UNITED AGAINST APARTHEID - SUN CITY (1985)

L'Africa è un continente con tanti problemi (ma di sicuro non quello del ritmo), mentre gli altri si sono occupati di quello della fame, c'è anche chi ha evidenziato il problema politico della segregazione razziale presente in quegli anni nel Sudafrica. Sun City è una sorta di opulento resort-casino che all'epoca era visto come simbolo dell'arrogante colonizzazione dei bianchi, che tra l'altro è anche sede di esibizioni live di svariati artisti musicali: partendo da questo concetto Little Steven, il piratesco chitarrista di Bruce Springsteen, raduna un gruppo di colleghi per ribadire il concetto che loro a Sun City non ci suoneranno mai e poi mai! 
Introdotta dalla tromba di Miles Davis, Sun City è un pezzo che amalgama alla perfezione ritmi africani con Rock e Rap Old Skool. La presenza degli artisti è di altissimo livello: Run DMC, Joey Ramone (che Dio lo abbia in gloria, sempre!), Afrika Bambaata, Pat Benatar, The Boss, Hall & Oates, Lou Reed, Bob Dylan, Bono che non se ne perde una, Ringo Starr & prole alla batteria, e tanti altri...ballabile e incazzato al punto giusto che invece di far leva sulla compassione dell'ascoltatore vuol fargli prendere coscienza di un forte problema sociale. 



HEAR 'N AID - STARS (1986)

In tutta questa gara di solidarietà verso il continente africano da parte del music-business globale, la grande esclusa risultava essere la scena Hard & Heavy. A sopperire a questa grave carenza ci pensò Ronnie James Dio che ideò il progetto Hear 'n Aid che voleva dimostrare al mondo che anche i metallari hanno un cuore e che oltre a rockeggiare, sbronzarsi e scopare le groupies nei camerini, trovano anche il tempo per preoccuparsi dei problemi che affliggono il nostro mondo...ed eccoli qui: Iron Maiden, Twisted Sister, Judas Priest, Yngwee Malmsteen, Dokken, Journey, Night Ranger e altri grandi consumatori di lacca per capelli uniscono le loro voci e chitarre per i bisognosi con la loro Stars.
Richard Benson afferma di essere stato convocato anch'egli per il progetto, ma rifiutò perchè impegnato nel suo celebre tour in Canada, quello in cui un giovanissimo Marlin Manson lo seguiva in ogni data, accompagnato dal padre.




FERRY AID - LET IT BE (1987)

Il 6 Marzo 1987 avviene l'affondamento di un traghetto nelle coste del Belgio subito dopo la partenza, con un totale di 193 vittime, soprattutto inglesi. Come supporto ai familiari, il quotidiano The Sun organizzò la registrazione di un singolo di beneficienza: una cover di Let it Be, un brano di Paul Mc Cartney di quando faceva parte della band con cui suonava quand'era più giovane, prima di fondare i Wings con sua moglie. Alla produzione ritroviamo il trio pieno di brio: Stock Aitken Waterman che per una volta mettono da parte i ritmi dance e, oltre al Baronetto (o meglio, al sosia-sostituto del Baronetto) fanno alternare al microfono Boy George, Kate Bush, Mel & Kim, Nick Kamen, i vocalists di Erasure, Level 42 e Curiosity Killed the Cat, Kim Wilde, Pepsi & Shirlie (le ex coriste degli Wham! che avevano anche il delicato compito di dare una parvenza etero a George Michael nei videoclips), le Bananarama (che rivaleggiano con Bono in quanto a onnipresenza); inframezzati da un possente assolo di chitarra di Gary Moore, seguito dalla classica lagna chitarristica di Mark Knopfler. Il risultato finale è gradevole...anche se va detto che The Sun, che finanziò il progetto, precedentemente promosse un'offerta speciale per il prezzo d'acquisto dei biglietti del battello sprofondato in questione...Un esempio di beneficienza dettato dal senso di colpa (e dalla paura di finire sul lastrico per le cause di associazioni di familiari di vittime giustamente incazzate nere).



MANDIAMO IL NOSTRO AMORE NEL POZZO (1992)

Nel 1992 la tranquilla esistenza di Springfield, una cittadina di provincia americana come ce ne sono tante, venne turbata da un terribile incidente: un bambino di nome Timmy O'Toole precipitò all'interno di un profondissimo e stretto pozzo incustodito. La popolazione locale cercò di contribuire in tutti i modi possibili al salvataggio del povero Timmy, e per contribuire alla causa l'idolo televisivo dei bambini Krusty il Clown scrisse assieme a Sting una canzone per raccogliere fondi... a loro si aggiunsero altre celebrità locali come Telespalla Mel, Rainer Wolfcastle, Kent Brockman, Troy McClure (che forse ricorderete per film come L'Aggeggioloso Favoleggio del Professor Horatio Hufnagel), il jazzista Gengive Sanguinanti Murphy, il Minchione di Capital City ed altri ancora. Il singolo raggiunse la cima della hit parade fin quando non si scoprì che in realtà Timmy O'Toole non esisteva: si trattava infatti di uno scherzo di pessimo gusto fatto da un teppistello, un certo Bart Simpson, ai danni della nobile e di buon cuore comunità di Springfield. Così dopo poco tempo Mandiamo il Nostro Amore nel Pozzo purtroppo precipitò dalla vetta delle classifiche di vendita, scalzato dalla hit-single Non per Niente Siamo Nudi, degli Sballoso Vedere Sballoso Fare.



DEEJAY FOR CHRISTMAS - SONG FOR YOU (1994)

"I proventi derivanti dalla vendita di questo disco saranno devoluti per la ricostruzione della Scuola Elementare Statale "Giovanni Bovio" di Alessandria gravemente danneggiata dalla recente alluvione. "

Questo è il motivo ispiratore per cui Albertino, coadiuvato dai fidi Molella & Fargetta, ha realizzato questo progetto benefico-natalizio. Era l'epoca di maggior splendore per la musica Dance made in Italy, che tutto il mondo ci invidiava e ballava e i fan della dance nel bel paese si rivolgevano al Deejay Time condotto dal fratello di Linus, come i musulmani verso La Mecca. Albertino e soci radunarono un manipolo di big del microcosmo tunz-tunz come Moratto, Da Blitz, Taleesa e Ava & Stone...particolarmente riconoscibili risultano l'intro spagnola di Ramirez (Arriba el Gallinero!!!), il coro infantile dei Gam Gam, l'intermezzo rap di Ice MC con tanto di caratteristico "eh-eh!" e la conclusione in cui la Sciura dei Datura col suo tipico tono allucinato ci faceva gli auguri per un buon 1995.



 LOVE MESSAGE (1996)

Dopo aver visto il lato umano della scena Italodance, vediamo adesso quello dei loro colleghi nordeuropei.
Love Message non era un pezzo nato per raccogliere fondi, bensì per sensibilizzare il pubblico discotecaro del vecchio continente sulla prevenzione riguardo l'AIDS. Consci del fatto che le loro hits fungono da sottofondo ai rituali di corteggiamento e accoppiamento tra giovani uomini e giovani donne (anche tra giovani uomini con altri giovani uomini, oppure giovani donne con altre giovani donne), un gruppo rappresentativo di artisti eurodance di origine tedesca realizza un pezzo standard nei canoni del genere con ritornello cantato, strofe rappate e il frontman biondazzo degli Scooter che urla (come suo solito) "SAVE YOR LIFE!"; il resto del supergruppo comprende gli ottimi Fun Factory, i Mr. President, Masterboy, E-Rotic (adoro i loro videoclips animati) e U96... tutti insieme vogliono ricordare al giovane Fritz di spendere qualche marco al distributore di preservativi della Discothek Agostea di Hannover prima di far vedere il paradiso a Lotte, la tettona rimorchiata 20 minuti prima in pista, nel cesso delle ragazze.


BRAVO ALL-STARS - LET THE MUSIC HEAL YOUR SOUL (1998)

Rimaniamo in Germania anche se stavolta i ritmi si fanno molto più lenti...La rivista Bravo (equivalente crucco della nostra Cioè, ma all'ennesima potenza) ha radunato alcuni degli artisti più presenti nelle loro pagine e nei palinsesti di VIVA (fantastico canale musicale teutonico che solo chi aveva la fortuna di possedere una parabolica poteva godere). Su tutti spiccava la presenza dei Backstreet Boys, all'apice del loro successo planetario ma che non dimenticano che il primo assaggio di grande popolarità lo ebbero (come David Hasselhoff) a Cruccolandia. Let the Music Hear your Soul è un pezzo fin troppo lento e strappacuore, chiaro sintomo del crescente predominio di boybands e affini come idoli di teenagers: qui troviamo anche gli NSYNC, con un Justin Timberlake biondo ossigenato, quando se li cagavano solo in Germania e altri esponenti locali come i Touchè (prodotti da Dieter Bohelen!!!); i Moffats, una sorta di Hanson dei poveri il cui cantante ha la voce tipo Daffy Duck; Aaron Carter, l'insopportabile fratellino Mini-Me del biondo dei BSB e un ragazzetto coi capelli lunghi e la chitarra che sembra uno dei Dhamm dopo un lavaggio sbagliato... come esponenti della dance troviamo artisti del calibro di Scooter, Mr. President, Sqeezer e Blumchen (la principessa del sottogenere Happy Hardcore, che avrebbe meritato di essere popolare anche fuori dalla Germania) che cercano di adattarsi loro malgrado a ritmi che non appartengono loro e con la consapevolezza che il loro momento d'oro stava per finire...



CHILDREN'S PROMISE - IT'S ONLY ROCK 'N ROLL (1999)

Non ho idea di che tipo di organizzazione sia questo Children's Promise (su Wikipedia non dice nulla), di sicuro si tratta di qualcosa a favore dei bambini, oltretutto dev'essere di grande importanza visto che molti artisti ci hanno messo la faccia per questo progetto che coverizza un pezzo forte degli Stones.
Oltre ai paparini (o sarebbe meglio dire nonnini) Jagger & Richards, gli altri artisti coinvolti abbracciano un vasto arco anagrafico e di generi: da B.B. King a gli S Club 7, passando per Iggy Pop, Jamiroquai, la slurposa Natalie Imbruglia, il fottutissimo principe delle fottutissime tenebre Ozzy Osbourne, le Spice Girls senza Geri, Annie Lennox, Kid Rock, Skin, Robin Williams e Eric Idle che fannno le vocette buffe e altri ancora...La cosa più caratteristica di questo pezzo è una certa aria di cazzeggio che lo pervade, manca del tutto della solennità buonistica di altri progetti benefici, rendendolo di fatto una sorta di jam session.



ARTISTS AGAINST AIDS WORLDWIDE - WHAT'S GOING ON (2001)

Si accennava al cazzeggio poc'anzi, qui invece abbiamo l'esatto opposto, di sicuro il progetto benefico-musicale più triste degli ultimi anni, ma visto il periodo storico della sua uscita, come non comprendere...
Il nostro buon Bono Vox (l'avreste mai detto?) mette su un pò di artisti sulla cresta dell'onda insieme a cantare il classico di Marvin Gaye What's Going On per racimolare qualche soldo utile alla causa della lotta all'AIDS (tema un pò trascurato in quel periodo) da far uscire sul mercato per il 30 ottobre del 2001. Però qualche giorno prima, l'11 settembre successe quell'evento tristemente noto su scala globale che contribuì a rendere la popolazione globale più triste, spaventata e arrabbiata, dando la convinzione che gli anni 2000 sarebbero stati un decennio di merda.
Così buona parte dei proventi di vendita vengono devolti in buona parte alla Croce Rossa per le vittime della strage del World Trade Center. Tra gli artisti presenti: Gwen Stefani, Britney e Christina, JLO (Justice League  Of...???, me lo sono sempre chiesto), Backstreet Boys, Nelly Furtado, NSYNC, Puff Daddy (o P-Diddy o come cacchio si faceva chiamare all'epoca) e Fred Durst di cui immaginiamo la  sofferenza nel non poter inserire anche un solo "fuck" nel suo verso. Nel video vediamo gli artisti tristi e affranti, dato il momento storico, e i sorrisoni e gli sguardi carichi di speranza di We Are the World sembrano così lontani... 



Se io personalmente dovessi farmi carico di organizzare la registrazione di un single per una causa benefica mi rivolgerei ai seguenti artisti: Frate Cionfoli, gli Slipknot, gli Aqua, Riccardo Zara, Lordi, Elio e le Storie Tese, Francesco Salvi,  Journey, Beastie Boys, The Darkness, Tom Jones,  Katy Perry, gli A-Ha, Caparezza, 2Unlimited, Shuki Levy, Calipo A (reunion now!) e (ultimi ma non ultimi) Giochi di Lola! 
Con una formazione così sbancherei l'hit parade e potrei devolvere i proventi a me stesso per comprarmi casa.
 Aid For Marko!!!

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