lunedì 11 marzo 2013

I CICCIONI BARBUTI COLPISCONO ANCORA!

Questo weekend mi sono sentito ringiovanito di almeno dieci anni. La causa di ciò potrà sembrare stupida, ma per chi scrive si è trattato di due notizie delle tante che giornalmente l'industria dell'intrattenimento ci propina a getto continuo. E tutto il cinismo accumulato in questi anni si sgretola, facendo riuscire in superficie quel ragazzo dall'entusiasmo facile che ero un tempo.
Queste due notizie hanno a che fare con dei prodotti che hanno segnato in maniera forte il mio essere: due forti punti di riferimento per chi scrive, entrambi realizzati da due signori sovrappeso con la barba (ma questo non credo sia una cosa sorprendente, ce ne sono tanti così nell'ambito dell'intrattenerdmento).



La prima notizia annuncia l'imminente ritorno di una delle mie serie a fumetti preferite di sempre: Astro City, che ricomincia con una serie tutta nuova per la DC Comics, fortunatamente alla larga da quella enorme minchiata dei New 52. Dopo un periodo d'assenza abbastanza lungo dovuto a problemi di salute, Kurt Busiek (cicciobarbuto) riprende le redini della sua opera più personale assieme ai soci di sempre, Brent Anderson e Alex Ross, per ridare un po di sense of wonder ai fans dei comics supereroistici che molto spesso non si trovano a loro agio tra le due majors Marvel e DC e le loro scelte narrative attuali. Personalmente non vedo l'ora di ritrovare quei personaggi, quegli archetipi del genere, familiari e originali al tempo stesso. Non vedo l'ora di assumere di nuovo il punto di vista di Samaritan, Vittoria Alata, Jack-In-The-Box, degli altri supereroi protagonisti e/o comparse dei volumi precedenti, di quelli nuovi che verranno introdotti, senza dimenticare anche quei criminali e soprattutto le persone comuni che narrano in prima persona tutte le vicende che si svolgono nella città fittizia tra la più vive e pulsanti mai ideate da mente umana.






L'altro cicciobarbuto a cui faccio riferimento è Kevin Smith, che l'altro giorno ha postato quest'immagine sulla sua pagina Facebook:




Ebbene si, il regista-fumettaro del New Jersey ha ufficialmente iniziato a scrivere la sceneggiatura di Clerks 3, esattamente vent'anni dopo l'inizio delle riprese del primo Clerks, dichiarando addirittura che sarà il suo miglior film, oltre che l'ultimo, salvo ripensamenti e smentite. 


A Kevin Smith io gli ho sempre voluto bene, mi ci sono avvicinato dopo aver saputo che anche lui come me è un fanatico di fumetti di supereroi. Ho poi avuto modo di seguirla e  approfondirla al momento giusto. Il primo Clerks l'ho scoperto quando avevo la stessa età dei suoi protagonisti, e nonostante il grunge e le camicie di flanella passarono di moda da un bel pezzo, mi riconoscevo in quei ventenni sfigati che cercano di affrontare una vita monotona e in bianco e nero con quei dialoghi assurdi che mischiavano ironia, citazionismo e volgarità.
Ero talmente dentro all'universo che Kevin Smith ha sviluppato in Clerks e nei film successivi che alla fine ho dedicato a lui la mia tesi di laurea! 


Proprio così, Kevin Smith mi ha anche aiutato a dare una svolta alla esistenza da laureando, tormentato dall'angoscia di essere l'ennesimo studente che si presenta con la 39.000esima tesi su Kubrick, con la 124.679esima tesi sul Neorealismo, con la 200.410esima tesi sulla Nouvelle Vague, o anche solo la 451esima tesi su Tim Burton. Certo, probabilmente non avrò fatto la figura del primo della classe agli occhi della commissione, forse non ne ho guadagnato in prestigio, ma dannazione! Almeno ho avuto la soddisfazione di essere stato il primo (e forse anche l'unico) a dedicare una tesi a un personaggio su cui non è stato scritto praticamente nulla, partendo da zero piuttosto che ad altri argomenti su cui si è già scritto tutto, dove bastava solo copiare e rielaborare altri testi.



Riminiscenze universitarie a parte, il secondo Clerks, con i protagonisti trentenni, uscì molto prima di arrivare io a quest'età, e nonostante i colori e il budget maggiore è all'altezza del prequel. I presupposti per un terzo episodio sempre su questo livello ci sono: chissà cosa avrà in serbo Smith per Dante e Randal, ormai entrati negli "anta". In forse la presenza di Jay e Silent Bob visto che, secondo le stesse parole di Kevin Smith, ciondolare e spacciare davanti a un negozio a quarant'anni può risultare estremamente triste...



Personalmente non vedo l'ora di mettere le mani (e gli occhi) su questi prodotti. Queste due notizie mi hanno fatto riprovare un senso di entusiasmo ed esaltazione che da qualche tempo mi mancava. La stessa esaltazione di quando si faceva sega in sala giochi e ci si trovava davanti a un nuovo Street Fighter, di quando anche i fumetti di Liefeld sembravano fichi. E in questi tempi tristi e bui non è cosa da poco

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