mercoledì 23 maggio 2012

EUROBALLADS

A noi giovani, si sa, piace scatenarci con ritmi musicali rapidi e potenti, che ci fanno ballare, pogare e headbangare. Preferibilmente ad alto volume per dare fastidio ai vecchietti del piano di sotto che ci intimano di fare silenzio battendo la scopa sul soffitto.
E non ci piacciono le canzoni lente e pallose e facciamo a meno di ascoltarle, a meno che dobbiamo far vedere alla ragazza che ci piace quanto siamo romantici, sperando che possa diventare la colonna sonora della tanto agognata pomiciata e oltre.


Le cosiddette Ballads, canzoni lente e cariche di sentimento, avevano già conquistato negli anni 80 la scena Hard & Heavy Americana. I rockers più puri e duri hanno storto il naso, ma alla fine il Metal ha finito per metabolizzare la ballata, ottima per far ondeggiare gli accendini durante i live, e da allora il pubblico ha accettato che il rock può anche essere lento e melenso, e le band avrebbero avuto possibilità grazie ad esse di vendere più dischi e ottenere maggiori airplay nelle radio, ma spesso a scapito della loro credibilità da rocker (paradossale che una band di nome Extreme venga unicamente ricordata per quella lagna di More Than Words..)


"Questi fanno le lagne acustiche, e io me ne resto qui a leggere Cronaca Vera.."
Paul Geary, batterista degli Extreme


Nel mondo della dance anni 90 la ballad era un elemento del tutto estraneo: nelle discoteche regnava sovrano il tunz-tunz e ormai i lenti, fondamentali nei decenni precedenti durante i riti di corteggiamento tra giovani, erano ormai estinti da tempo, eppure...


...eppure durante l'epoca di massima popolarità dell'Eurodance gli artisti/gruppi/progetti più di successo vendevano così tanto da avere la possibilità, tramite i loro discografici, di uscire direttamente con un album. E per riuscire a reggere un album di 10-12 tracce i nostri eroi erano più che disponibili anche a rallentare di moltissimo i BPM  infilandoci anche dei pezzi lenti dove a volte risulta anche difficile battere il piedino per il ritmo.



Le Euroballads avevano la caratteristica di venire lanciate come terzo o quarto singolo di tali album in quanto che:


Il primo singolo è sempre la superhit dance totale, quella di moda e che negli anni a venire  continua ad essere ballata e trasmessa dalle radio for ever and aver e inserita nelle compilations e grazie alla quale non farà mai mancare agli autori un bonifico sul loro conto corrente da parte della SIAE.


Il secondo singolo è sempre un pezzo dance molto simile alla superhit, tanto per battere il ferro finché è caldo.


E poi arriva la euroballad, che in teoria dovrebbe servire a far conoscere l'artista presso un pubblico meno discotecaro, ma alla fine sembra che i discografici ci facciano poco affidamento: si sente poco in radio, il video passa poco sui canali musicali e che francamente sembra non importare a nessuno.
In linea di massima risulta, spesso anche a torto,  essere la traccia più skippata dei relativi CD.


Direi che è giunta l'ora di mettere di nuovo in luce questi esemplari rari di canzoni più timide che all'epoca non riuscirono a imporsi quanto le loro più scatenate e popolari sorelle maggiori.


CLOSE TO YOU - WHIGFIELD (da Whigfield)


Iniziamo con Sannie Charlotte Carlson, meglio conosciuta come Whigfield, colei che è considerata la prima vera diva dell'Eurodance eforse anche la prima ad aver realizzato un brano lento. Dopo una tripletta di singoli dance uno meglio dell'altro (Saturday Night con annesso balletto, Another Day With You parecchio simile a In the Summertime, e la superba Think of You) Whigfield ricompare in seguito accompagnata da un malinconico pianoforte nella struggente Close to You che, tra le altre cose è stata inserita nella OST di Classe Mista 3a A, opera prima cinematografica di Federico Moccia ingiustamente rinnegata da egli stesso nonostante sia mille volte più valida delle sue opere cine-letterarie successive (non che ci volesse molto...).
Da questo blog vogliamo augurare buon lavoro a Federico Moccia, neo sindaco del comune di Rosello, che sicuramente saprà valorizzare con tante iniziative culturali e sociali di spessore: finalmente nessuna superficie di Rosello sarà priva di lucchetti! Alla faccia di quei guastafeste del secondo municipio di Roma, così aridi e incapaci di capire l'amore...




Ma torniamo alla musica: in Close to You la nostra Sannie ci rende partecipi di quanto le manca il suo uomo: Chi vi scrive ritiene che la canzone sia dedicata a Paco Pil, star della dance spagnola con cui Whigfield ebbe una relazione. Tra le hit di Paco Pil spicca Johnny Techno Ska, divertente pezzo hardcore con banjo incluso, che sicuramente avrebbe meritato un'uscita ufficiale sul mercato italiano. Vittorio Salvetti, se mi senti dall'aldià: perchè non hai portato Paco Pil al Festivalbar? Invece ci è toccato Jarabe de Palo, sigh...






Il fatto che Whigfield abbia registrato anche una versione in lingua spagnola (Junto a Ti), non fa che avvalorare la mia tesi.

WISH YOU WERE HERE - REDNEX (da Sex & Violins)


Chi vi scrive ha iniziato a interessarsi seriamente di musica intorno al 1994-95, lo stesso periodo di massima popolarità dei Rednex, che dopo aver fatto ballare e divertire tutta l'europa con Cotton Eye Joe e Old Pop in an Oak, ha decisamente spiazzato il sottoscritto con questa lenta e triste Wish You Were Here, e scoprendo solo in seguito che i Pink Floyd hanno fatto una canzone con questo titolo che oltretutto pare sia una dei loro cavalli di battaglia. Infatti nell'intro si nota subito un riff di chitarra molto simile a quello del suddetto brano: una sottile paraculata da parte dei Rednex...





La canzone si poggia tutta sulla vocalist Mary Joe e non c'è un minimo accenno ai violini country o al cantante biondo coi denti marci, e finisce per diventare una hit nei paesi germanofoni. Notevole il videoclip che ci offre uno spaccato storico della Guerra Civile Americana in cui Mary Joe piange gli altri Rednex come soldati caduti sul fronte. Da sottolineare l'ambiguità del rapporto tra lei e gli altri nel contesto del video: non si capisce se siano amici, amanti, fratelli o cugini; ma dopotutto in certe regioni rurali degli USA, da cui i Rednex hanno attinto per la loro immagine, non tendono a porsi problemi nel definire nettamente loro le relazioni interpersonali...


FALLING IN LOVE - LA BOUCHE (da Sweet Dreams)


Dopo Sweet Dreams e Be My Lover, i La Bouche si danno una calmata realizzando una romantica ballad dai toni RnB. Invece di scrivere un brano ad hoc, il loro produttore, quel vecchio volpone di Frank Farian che negli anni precedenti aveva donato all'umanità i Boney M ed i Milli Vanilli, tira fuori un brano del 1975 intitolato appunto Falling in Love.





Nel pezzo, un'ode all'amore accompagnato da un video che mostra scene di vita di una molto benestante coppia afroamericana, possiamo godere al massimo della bella voce della povera Melanie Thornton, mentre Lane mette da parte il rap per una parte sussurrata suadentemente.


SONG OF SCATLAND - SCATMAN JOHN (da Scatman's World)


Scatman John era unico. Perché era un signore di mezz'età coi baffi proveniente dal jazz che è riuscito ad avere successo in un genere musicale dove a farla da padrone erano vocalist   bonazze e e rappers venuti dalla strada. Di sicuro è stato l'unica star eurodance ad aver realizzato un concept album. Song of Scatland difatti si proponeva come sequel diretto del precedente singolo dance Scatman's World (che dà il titolo anche all'album) in cui John invitava l'ascoltatore a trasferirsi nella terra che portava il suo nome. Scatland può essere considerata al pari di altri luoghi misteriosi e perduti come Atlantide, Eldorado o Shangri-La, una società utopistica basata sull'amore, il rispetto per la vita e l'assenza di odio, razzismo e pregiudizi.





Il risultato finale risulta fin troppo buonista e zuccheroso, anche per via del coro di bambini presente nel ritornello, che abbassa di molto il target della canzone. Inoltre è un po l'atteggiamento messianico del nostro Scatman a non convincerci al 100% che ricorda un po Celentano a Sanremo o i programmi TV di Fazio e Saviano, regalandoci i suoi caratteristici vocalizzi scat, purtroppo solo verso la fine del brano.


TURN BACK TIME - AQUA (da Aquarium)


Tra tutte le euroballads qui analizzate, Turn Back Time è senza dubbio quella che ha avuto davvero più successo. Ed è stata una vera sorpresa: nessuno si sarebbe mai aspettato che gli Aqua sarebbero riusciti ad andare oltre la loro buffa e giocattolosa, ma comunque notevole Bubblegum Dance (non mi riferisco certo a Barbie Girl, quanto a hit minori ma superiori qualitativamente tipo Roses are Red o Lollipop) e riuscire a tirare fuori una ballata bella e malinconica come questa.






Turn Back Time è oggettivamente un pezzo pop con i controattributi, e la bellissima Lene ha anche una bellissima voce quando non canta come una mocciosetta dei cartoni animati.


TOO MUCH OF HEAVEN - EIFFEL 65 (da Europop)


Concludiamo la nostra panoramica con gli ultimi grandi divi dell'eurodance e orgoglio tricolore esportato e ballato in tutto il mondo. Too Much of Heaven segue la fantasupermega hit Blue e la simile Move Your Body, offrendoci spunti di riflessione sulla società moderna, così venale.





Alla fine degli anni 90/inizio anni 2000, nessuno si aspettava che il sistema capitalistico sarebbe collassato nei tempi recenti. Jeffrey Jay con la sua voce miagolosa effettata ci cantava della dipendenza ai soldi: difatti "Money Dependence" era l'unico concetto intellegibile e ricantabile da noi pischelli dell'epoca dato che il resto della canzone veniva miagolato a cavolo, così tanto per ridere. Too Much of Heaven era un piacevole diversivo tra i vari pezzi tunz-tunz degli Eiffel non immaginando le loro future scelte artistiche (canzoni in italiano e sempre più mosce) che nel giro di poco tempo finirebbero per fare fuori il progetto.


Chiudiamo quest'antologia pensando ad altri artisti come Haddaway, Dr. Alban, Ice MC o i 2Unlimited che non si sono cimentati nelle ballads, oppure ci si sono cimentati, ma le bieche logiche discografiche non ce lo hanno fatto sapere, oppure se lo hanno fatto io non me lo ricordo...chissà magari potrebbero tenerlo in considerazione per un eventuale comeback sulle scene, ma per come sta il mercato discografico oggigiorno mi sa che sarebbe inutile anche l'ennesimo What is Love 2012.


Update:


I MISS YOU - HADDAWAY (da Haddaway)


Ho scoperto da poco che in effetti il nostro amato e mai troppo celebrato Haddaway, ha realizzato anche egli una ballad, ovviamente lanciata come terzo singolo dall'album che porta il suo nome, quello che contiene What is Love il pezzo che contende a Smells Like Teen Spirits il titolo di canzone simbolo degli anni 90. Il nostro mito musicale qui ci propone una ballata molto soul e malinconica, con una intro sussurrata e suadente come ai tempi di Barry White, e che comunque mantiene la struttura delle sue hit dance, intermezzi di cori femminili compresi.
Vi saluto e vi ringrazio per l'attenzione con questa chicca ancor più rara, dato che il sottoscritto era all'oscuro della sua esistenza...eppure ascoltandola mi risulta familiare. Probabilmente sarà stata utilizzata come colonna sonora di qualche film, pubblicità o come sottofondo per immagini di donne nude degli 144 delle TV locali.


1 commento:

  1. ¡BRAVISSIMO!

    Me encantaba Wish you were here, y me partía con ese vídeo, de catetos nórdicos en la guerra civil.

    Grande tu tesis sobre la balada de Whigfield!

    Me gustaba también mucho: Love & Devotion de Real McCoy

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