Si torna a parlare di musica da queste parti, sempre alla riscoperta di fenomeni delle sette note che sembrano scomparsi dalla memoria del grande pubblico, per rintanarsi invece in quella del sottoscritto (con tutti i posti che ci sono al mondo, sempre qui da me?), nonché di certe idee che venivano in mente ai discografici durante il lungo periodo di splendore del mercato, in cui si poteva tranquillamente spendere budgets per tirare fuori artisti e progetti che nel migliore dei casi possiamo definire "sperimentali", e nel peggiore come "simpatiche minchionate".
Chi è avvezzo al mondo dell'industria dell'intrattenimento avrà senz'altro familiarità col termine spin-off, e al giorno d'oggi sembra che tutti siano degli esperti di questi tipi di meccanismi narrativi, ma la mia innata pedanteria mi obbliga comunque a dare una breve spiegazione: spin-off è quando si prende un personaggio secondario di una serie TV (o film, o videogame, o fumetto) e gli si costruisce attorno una nuova serie TV (o film, o videogame, o fumetto) in cui diventa protagonista assoluto. Basti pensare alla quantità di personaggi di Happy Days che hanno finito per migrare in altre serie (Laverne & Shirley, Joanie/Jenny & Chachi, Mork & Mindy e qualche altra ancora) oppure a Wario che da villain in Super Mario Land 2 è finito per diventare subito l'"eroe" della propria saga videoludica, alla faccia di Bowser!
"Crescete e moltiplicatevi!" |
Di primo acchitto uno pensa automaticamente agli innumerevoli casi di membri di band che decidono di intraprendere una carriera solista definitiva o parallela, oppure fondare un altro gruppo...troppo facile. Qui invece voglio parlare di tentativi dei discografici di sfruttare concetti e personaggi che hanno contribuito al successo di una hit. Un dato fondamentale che accomuna almeno 3/4 degli esempi che vi vado a illustrare è che non sono stati generati dalla canzone in se quanto dal relativo videoclip, ciò serve a ricordarci quanto sia stato fondamentale per l'industria questo media fino a pochi anni fa, e che ci riporta ai tempi di massimo splendore delle TV musicali.
Bando alle ciance, iniziamo il nostro viaggio con...
CHICO & ROBERTA
Gli anni 90 sono iniziati con l'esplosione della Lambada, ballo di origine brasileira dalle movenze sensuali e peccaminose. Per chi era troppo giovane o non si ricorda, si trattava di un ballo di coppia in cui i bacini roteano e si strusciano l'un l'altro vorticosamente. Gli alfieri della Lambada erano i Kaoma, complesso che esportò questo ballo nel resto del mondo con la celebre canzone anch'essa chiamata Lambada.
Nel video della suddetta hit si assisteva, oltre a paesaggi di spiagge da sogno, gente che balla e culi che si agitano, al corteggiamento tra un ragazzino mulatto e una ragazzina biondina, nel pieno dei loro primi approcci fisici, facilitati dalla danza in questione. Purtroppo il papà di lei, un barman dallo sguardo torvo e il sigaro puzzolente (il video non era in odorama, ma ipotizzo che puzzava), che contrariato dal fatto che la sua principessina balli con un meninho da favela si avvicina e le stampa una pizza in faccia. Ma alla fine l'amore trionfa e anche il babbo manesco finisce per lasciarsi prendere dal ritmo della Lambada.
Ebbene, i due ragazzini che rispondevano ai nomi di Chico & Roberta ottennero grande popolarità e i produttori dei Kaoma in un tentativo di portare la Lambada a targets più bassi diede loro la chance di una carriera musicale autonoma: una carriera breve ma abbastanza intensa (in Francia erano parecchio apprezzati) con una manciata di hits, su tutti il primo singolo Frente a Frente, che fece far loro il giro di programmi TV per promuoverlo, come questo video tratto dalla leggendaria Superclassifica Show.
Tolto il fatto che i responsabili di palinsesto attuali magari si farebbero qualche scrupolo in più a far esibire due ragazzini alle prese con un ballo "proibito", ma a quanto pare il MOIGE ancora non esisteva... Cos'altro dire di loro? Nonostante Chico sembri il fratellino minore di Roberta, era più grande di 2 anni e crescendo lui è diventato una sorta di prete laico mentre lei è diventata veterinaria.
Piuttosto spero che prima o poi qualcuno voglia postare su Youtube la versione del video della Lambada fatta dal cast dello show TV Emilio che chiudeva le puntate della seconda edizione, dove il ruolo di Roberta era interpretata da una ragazza non meglio identificata, mentre Chico era un Giorgio Faletti pre-pizzetto e pre-best sellers. Gli altri ruoli vedevano Athina Cenci come la cantante, Teo Teocoli come il babbo manesco e Zuzzurro come un inedito compare-clone del manesco.
ZOROTL
Gli artisti/band virtuali vengono solitamente associati agli USA (The Archies), al Giappone (Kyoko Date) o all'Inghilterra (Gorillaz). Nel 2000 l'Italia dà il suo contributo con Zorotl, buffo alieno blu che sembra nato da un rapporto interspecie tra Puffetta e un Mog della linea di action figures anni 80 Cosmo Crass e reso popolare mondialmente dal video della hit Blue degli Eiffel 65 e dalla successiva Move your Body.
+
=
=
Un bel giorno Gabry Ponte e soci omaggiarono il loro amico alien con con un loro pezzo da fargli cantare. I Wanna Be è il nome del singolo, e il video che lo accompagna riprende l'animazione in CGI scrausa, strascico dell'impatto sociale della prima Playstation, che caratterizzò i video precedenti...solo che il risultato finale è venuto abbastanza bruttino...
Per l'occasione il nostro buffo alieno sembra essersi fatto un periodo in palestra, dato che sembra più pompato e tonico di prima, e inoltre ha fatto carriera ed è diventato capitano di un'astronave tutta sua in cui poteva sentirsi come James Tiberius, al comando di un prode equipaggio di eroi con cui vivere fantastiche avventure siderali, ovvero: un blob gelatinoso, una palletta pelosa con gli occhioni ad antenna che pare un residuato di giocattoleria-cartoleria del 1991 e due umanoidi: una donna dai lineamenti esotici ed un simpatico capellone scelto sicuramente in un casting svoltosi presso la discoteca Divinae Follie di Bisceglie.
Avengers Assemble! |
Si dice che Zorotl si sia tolto la vita tramite un overdose del suo quasi-omonimo antidepressivo...
PARTY ANIMALS
Qui, amici lettori, la storia è un pò più complessa, quindi seguitemi con attenzione: Vi ricordate quel pezzo Hardcore (ringrazio la mia amica delle superiori Adriana che all'epoca era una vera esperta ed un'autorità sull'argomento) intitolato I Want to be a Hippy reso celebre dal videoclip in cui tre giovanotti estimatori del suddetto genere musicale, con i crani rasati a zero, vestiti uguali e che si muovevano all'unisono, mentre inseguivano uno stereotipatissimo hippy brandendo dei martelloni gonfiabili?
Il pezzo porta la firma Technohead ma ciò che molti non sanno è che questo nome non corrisponde ai tre pelati del video!
La Meglio Gioventù |
Technohead in realtà era uno dei tanti pseudonimi utilizzati da una coppia (marito e moglie) di musicisti inglesi specializzati in musica elettronica, mentre i nostri amici pelati non sono altro che un progetto musicale diverso appartenente alla stessa etichetta (la Mokum Records) che sarebbe stato lanciato da lì a poco: in questo caso più che spin-off sarebbe più corretto usare il termine preview, un po come quando la Marvel fa esordire i personaggi di serie prossime al lancio in albi già consolidati, tipo i New Warriors su Mighty Thor, o i Thunderbolts su Incredible Hulk.
Poco tempo dopo quei tre buffi personaggi ricomparvero e il pubblico scoprì che si chiamavano Party Animals, che erano olandesi, che erano una sorta di boyband per gabbers e che ebbero grandissimo successo nella terra dei tulipani e del Leerdammer a partire dal loro primo singolo Have you Ever Been Mellow (che riprendeva in chiave hardcore un pezzo di Olivia Newton-John) del 1995, nel cui video, oltre a mostrarci una visione delle cose per cui Amsterdam è apprezzata tipo i canali, i coffee-shop e le troie in vetrina, scopriamo l'esistenza di un quarto membro della band che invece ha i capelli lunghi e gli occhiali, che aveva tutta l'aria di essere "il cervello" del gruppo, oppure si limitava a suonare le tastiere (lo strumento per antonomasia dei quattrocchi). Il tutto poi si conclude con una divertente serata in disco in cui ci si diverte con tanta musica e zero droga (probabilmente).
Il singolo seguente invece è una versione di Hava Naquila, il celebre canto festivo della religione ebraica, creato per lo scopo di dare ai Party Animals un'immagine rassicurante visto che, come molti ricorderanno, le cronache degli anni 90 erano piene di episodi spiacevoli legati a giovanotti con la testa rasata dalle simpatie politiche piuttosto discutibili...e il singolo dopo ancora era una versione di Aquarius, quella del musical Hair, realizzata invece per fare pace con la comunità hippy, che evidentemente non aveva apprezzato la loro performance d'esordio.
I like it too!!! |
I Party Animals durarono per un lustro circa con tre album, ma l'entusiasmo iniziale progressivamente andò a scemare e, occhialuto capellone a parte, ogni certo periodo c'era una sorta di ricambio di membri (oppure a volte facendosi crescere i capelli diventavano irriconoscibili). Musicalmente non saranno stati granché dato che si limitavano nei dischi a cacciare qualche urlo piuttosto che cantare: la maggior parte dei dei loro pezzi poi erano cover (Atomic dei Blondie, My Way di Sid Vicious, cover di una cover, e altre ancora...), ma comunque il loro lavoro di far zompettare i giovani e far muovere loro le capocce lo sapevano fare bene, e questo ci basta per essergliene grati forever and ever.
The Next Generation |
FRANKEE
Tra gli One Hit Wonders che ci hanno regalato i primi dieci anni del nuovo millennio, va sicuramente citato Eamon, un ragazzo di New York di quelli coi pantaloni bragaloni, il berretto con la visiera e la felpa oversize e che si esprime facendo i classici gesti esagerati con le braccia che fanno i rappers. Il nostro Eamon fece il botto con una struggente lagna RnB in cui mandava a fare in culo la sua ragazza, a causa di una questione di corna, intitolata appunto Fuck It (lo scrivo senza asterischi e censure del cazzo perché sono un ragazzaccio), senza tante metafore. Il successo fu molto grande tanto che addirittura ne incise una ancor di più discutibile versione in italiano col testo riadattato dal sempre valido J-Ax (che almeno un "Pu-Pulzella" ce lo poteva pure infilare).
"Parental Advisory: Do you get it, Muthafucka?" |
Passano poche settimane e chi ti spunta fuori? Frankee la ex a cui Eamon aveva dedicato la sua hit, che sentendosi colpita nell'orgoglio ed essere passata per zoccola, decide di fornire la sua versione dei fatti, in un tentativo chiaramente ispirato a Rashomon del maestro Akira Kurosawa, e di rispondere per le rime utilizzando la sua stessa base musicale e ovviamente cambiando il testo.
Nasce così FURB (Fuck U Right Back) passato alla storia come esempio di "specchio riflesso" musicale, ma a parte questa nota curiosa il successo è stato breve per il single e nullo per l'album che lo conteneva, curiosamente intitolato The Good, the Bad, the Ugly (da Kurosawa si passa a Sergio Leone, magari Frankee ha studiato Storia e Critica del Cinema come il sottoscritto...).
FURBy |
Il video è degno di nota per il suo incipit che può ricordare uno di quei filmati che si trovano su siti tipo Brazzers.com anche se prende tutt'altra piega.
Alla fine i nodi vengono al pettine e venne fuori che Frankee NON era la ragazza di Eamon (che paracula!), questi d'altro canto non aveva avuto nessun problema con quest'operazione dato che comunque ci guadagnava coi diritti d'autore. Speriamo che il suo conto corrente si sia rimpinguato così tanto da potersi permettere di campare di rendita, perché dopo di allora il poveretto si è volatilizzato dalle scene.
C'eravamo tanto amati (?) |
E invece Frankee che fine ha fatto? Si è dignitosamente riciclata a fare servizi un po scollacciati per riviste tipo FHM o Maxim e sia le nostre orecchie, che i nostri occhi ci hanno guadagnato!
Apperò! |
Nessun commento:
Posta un commento