lunedì 28 maggio 2012

ESC Report: Year 2

Anche quest'anno From Marko's Head si è interessato alla manifestazione canora più importante di sempre: l'Eurovision Song Contest. 
Baku, capitale dell'Azerbaijan è il luogo dove si è svolta quest'ultima edizione (se i Maya ci hanno visto giusto, quest'edizione sarebbe l'ultima in tutti i sensi...) in cui le nazioni appartenenti ad un'Europa sempre più con le pezze al culo, cercano di dimostrare la loro superiorità rispetto alle altre in questa appassionante sfida che mescola l'arte della musica con le oscure trame della geopolitica.

 
Al suo secondo anno di partecipazione dopo il trionfale ritorno nella scorsa edizione, l'Italia è scesa in campo in questo Risiko delle Sette Note con Nina Zilli, che potrà anche non piacere ad alcuni ma è dotata indubbiamente di stile e forte personalità. 
Se a rappresentarci ci fosse stato uno degli Amici di Maria di sicuro avrebbe fatto una figura peggiore.

 


Il suo pezzo è piaciuto ma stranamente non ha fatto impazzire l'Europa: pur riuscendo a mantenersi abbastanza alta nella classifica finale, non ha avuto l'exploit della scorsa edizione dove Raphael Gualazzi era riuscito ad arrivare secondo con un pezzo notevolmente inferiore come forza e appeal...mah!

Per la serie: "Conosci il tuo Nemico", analizziamo ora alcuni dei rivali della Nina Nazionale che nel bene e nel male mi hanno maggiormente colpito.

(Se qualcuna tra le seguenti citazioni vi risulta oscura, amici lettori, consultate Wikipedia o Google...mica posso spiegarvi tutto io!)


RONA NISHLIU - SUUS (Albania)


La Bjork dei Balcani (come se una sola non bastasse) che ha fatto sanguinare i timpani a tutta Europa con le sue urla disumane. Se non è svenuta è perchè sicuramente il vestito che indossava l'ha bloccata in posizione eretta.



DONNY MONTELL - LOVE IS BLIND (Lituania)


Ovvero il più grande colpo di scena di questa edizione: un ragazzetto che compare con una benda sugli occhi piena di brillantini che canta un pezzo intitolato Love is Blind. Il sottoscritto ha subito pensato: "ecco il classico cantante cieco che fa leva sulla pietà del pubblico per vincere proponendo un pezzo sulla sua menomazione fisica, come un Aleandro Baldi o un Gilbert Montagnè qualunque...". Invece la cecità era solo una trovata scenica e appena Donny si è tolto la benda la nenia iniziale ha dato spazio a un gradevolissimo pezzo dalle tonalità Disco, che spiccano rispetto al pop dance generale. Bravo Donny!
Volendo essere cattivi, la benda potrebbe anche essere un promemoria da parte delle autorità lituane per ricordare a Donny che in caso di mancata vittoria per lui ci sarebbe il rischio fucilazione.

BURANOVSKIYE BABUSHKI - PARTY FOR EVERYBODY (Russia)


La nota volutamente eccessiva di questa edizione: un gruppetto di simpatiche nonnine russe che utilizzeranno ll premio dell'eventuale vittoria per ricostruire il campanile della loro parrocchia. Le Babushki propongono un pezzo dalle sonorità tipiche della loro terra mescolate ad un testo "giovane" in inglese e come elemento scenico utilizzano un forno rotante da dove sfornano toast e pizzette. 
 All'interno della gara sicuramente il loro rivale numero uno era senza dubbio il loro coetaneo, l'inglese Humperdinck, che probabilmente ci avrà fatto un pensierino sul portarle nella suite con Jacuzzi che ha prenotato al Grand Hotel di Baku.

"Hey, bimbe...lo volete vedere il Big Ben?"

IVI ADAMOU - LA LA LOVE (Cipro)
ELEPHETRIA ELEPHETRIOU - APHRODISIAC (Grecia)
GAITANA - BE MY GUEST (Ucraina)


All'interno dell'Eurofestival non possono assolutamente mancare i pezzi dance che strizzano l'occhio al pubblico più omo. E in questa edizione ce ne sono ben tre che spiccano su tutti. Grecia e Cipro combattono testa a testa con due canzoni molto simili tra loro, ideali per far sculettare gli avventori dei club di Mikonos. 

 

Il terzo incomodo in questo duello era rappresentato dall' Ucraina (Ucraina eto Ucraina...ricordiamolo) che presentava una cantante dalle origini congolesi vestita da polinesiana, con un pezzo che più di un inno disco gay sembra un inno per qualche competizione sportiva.

ANGGUN - ECHO (Francia)


I nostri amatissimi cugini mangiaranocchie transalpini recuperano per l'occasione l'incantevole Anggun che nonostante lo scorrere del tempo resta una notevole bellezza e la mise scosciata che sfoggiava metteva questa dote bene in evidenza. Purtroppo si era presentata con un pezzo che non ha lasciato per nulla il segno.

OTT LEPLAND - KUULA (Estonia)


Chi vi scrive tende a non considerare le canzoni lente e struggenti, eppure questa merita unicamente per via del titolo. In Estone Kuula vuol dire "Ascolta", mentre nelle lingue del ceppo neolatino assume significati ben più goliardici che non credo serva ribadire. Difatti fa un certo effetto esilarante sentire pronunciare la parola "Kuula" col trasporto e il sentimento che ci mette il nostro Ott Lepland. Sicuramente molti voti arriverano per lui dall'Italia e dalla Spagna, e chissà se si renderà conto che la sua canzone ha coinvolto il pubblico in una maniera diversa da quella che sperava...

TOOJI - STAY (Norvegia)


Quest'anno la Norvegia ha proposto il belloccio Tooji, con un pezzo piacione dalla base electro-truzza che va tanto di moda adesso e che al sottoscritto non è mai piaciuta. Ma a quanto pare il fascino del Prince of Persia Norvegese non è bastato visto che è arrivato ultimissimo nella classifica finale.

MANDINGA - ZALELIAH (Romania)


La dimostrazione principale di come le frontiere socio-culturali delle varie nazioni europee si facciano, anno dopo anno, sempre più labili. La rumena Mandinga e la sua band multietnica (tra cui spicca lo zampognaro moonwalker) con la sua canzone è risultata più spagnolezzante della stessa rappresentante della Spagna, Pastora Soler, che invece si è presentata con una nenia anonima, e col preciso ordine di non vincere il festival per motivi economici...ognuno affronta l'attuale crisi come può! Mandinga possiamo collocarla come una Shakira dei Carpazi, ma, a differenza di quest'ultima, riesce a scandire bene le parole.

CAN BONOMO - LOVE ME BACK (Turchia)


Pezzo abbastanza tradizionale, cantante (un Marco Mengoni ottomano) e titolo vagamente ambigui: ciò che rende la performance degna di nota sono i quattro ballerini con i loro mantelli tipo Tempesta degli X-Men che all'improvviso si assemblano come fossero i Constructicons per formare una barca a vela umana! Se si fossero trasformati in un robot sarebbe stato ancor più fico!

JEDWARD - WATERLINE (Irlanda)

"Poteri Wonder Twins, in azione!"
I gemelli che ho scelto come idoli della scorsa edizione ritornano, e anche se l'effetto sorpresa è un pò scemato mi sono comunque piaciuti. I Jedward in questa performance hanno sicuramente voluto far leva sugli otaku europei, proponendo vari elementi di sicura attrazione per questo particolare pubblico. La canzone non sfigurerebbe come sigla di qualche anime, gli elementi luce, acqua e fuoco della scenografia ricordano le battaglie tra Pokemon e i costumini dorati facevano molto armature dei Cavalieri dello Zodiaco, quelle però dell'attuale e pessimo sequel apocrifo Saint Seiya Omega.

 

And the winner is...

LOREEN - EUPHORIA (Svezia)


Non mi stancherò mai di affermarlo: gli svedesi sanno fare musica pop coi controattributi e la vittoria schiacciante di Loreen, una scricciolina carina con una bella voce potente, ne è la dimostrazione. Bella, evocativa e danzereccia la canzone, Notevole la coreografia della performance che mescola movimenti di Tai-Chi, teatro No giapponese e Capoeira e luci ed effetti visivi essenziali ma efficaci. Vittoria strameritata!

YOU WIN! PERFECT!
Concludiamo con una menzione a chi è caduto sul campo, non riuscendo a passare alla finale, ma si è saputo distinguere nel bene e nel male.

RAMBO AMADEUS - EURO NEURO (Montenegro)


Uno dei miei preferiti da subito, soprattutto per via del nome d'arte, geniale al pari di Casanova Frankenstein (il villain del film Mystery Men, lo consiglio a chi non l'ha visto). Peccato non abbia avuto successo: il pezzo aveva il pregio di avere un testo facilmente cantabile anche da chi non mastica il montenegrino, anche se purtroppo di melodia ce n'era pochina. Di contro può averla danneggiato il fatto che interpretava satiricamente un tema d'attualità, ovvero il brutto periodo che sta passando il nostro caro, vecchio continente.
Bello il cavallo di legno.

ANMARY - BEAUTIFUL SONG (Lettonia)

Meet Latvian Women. JOIN NOW.

Pezzo pop senza infamia e senza lode, sarebbe passato inosservato se non fosse per la performance dell'esibizione in cui Annary e le sue coriste invece di ricorrere al tipico look da popstar plastificata e costruita a tavolino hanno deciso di mostrarsi con un'immagine realistica della donna lettone e dell'Europa dell'est in generale: Difatti mi sembravano un gruppo di badanti, di quelle finiscono per sposare i vecchietti da loro accuditi.

IZABO - TIME (Israele)


Il tempo è relativo diceva Einstein. Gli israeliani Izabo hanno preso questo concetto per la loro canzone e hanno piegato lo spazio-tempo per regalarci in pieno 2012 un pezzo bubblegum pop che non avrebbe per nulla sfigurato in qualche edizione dell'ESC tra gli anni 60 e gli anni 70. Vintage il pezzo, il look dei musicisti e non di meno le coreografie dei coristi. Forse anche troppo vintage e per questo non hanno convinto il pubblico.
Se Israele vuole stravincere nelle prossime edizioni, l'unica cosa che può fare è schierare il più grande musicista che sia mai nato dalle sue terre: Shuki Levy!

VALENTINA MONETTA - THE SOCIAL NETWORK SONG (San Marino)


Nina Zilli a parte, la vittoria per la penisola italica si trovava anche nelle sue mani. Se Israele aveva puntato sul passato, San Marino e Valentina Monetta strizzavano l'occhio alle tecnologie  moderne e sul ruolo fondamentale, quasi simbiotico che esse hanno assunto nella vita quotidiana di ciascuno di noi. Impossibile non accorgersi dietro il ritornello catchy di questa canzone, l'influenza di autori quali William Gibson e Philip K. Dick
Eppure alla fine il pubblico ha preferito mettere da parte la modernità e portare in finale le nonnette russe.

TRACKSHITTAZ - WOKI MIT DEIM POPO (Austria)


Dalla nazione che donò al mondo geni della musica come Mozart o Falco arrivano i Trackshittaz, un duo di giovanotti che sembrano usciti da una qualche teen comedy americana: i classici imbranati che vogliono perdere a tutti i costi la loro verginità e si atteggiano a gangsta per apparire fichi. Il loro brano propone l'immortale tema dell'esortazione alle femmine a muovere il culo, un must sin dai tempi di Sir Mix-A-Lot, accompagnati da 3 pole dancers culone e dei notevoli completini al neon, sia loro che le ragazze.
Pur non essendo riusciti a passare in finale, va dato loro il merito di essere stati quelli che hanno coinvolto maggiormente il pubblico di Baku col loro "Uh-Uh!".

JOAN FRANKA - YOU AND ME (Olanda)

Tulipano Tigrato.
Per l'Olanda si è esibita la cantante olandese Joan Franka, che sulla testa indossava il tipico copricapo olandese, che con la sua chitarra acustica ci ha proposto un pezzo che sicuramente  spopolerà nei pullman in gita verso le Fiandre. Avvertenza per i lettori: state alla larga dalle cantanti / cantautrici armate unicamente di chitarra acustica. Preveniamo l'orchite.

LITESOUND - WE ARE THE HEROES (Bielorussia)

26 points of articulation.

Loro erano i miei preferiti in assoluto: i Litesound più che una band sembravano una linea di action figures e un titolo come We are the Heroes è epicità allo stato puro: non sfigurerebbe come accompagnamento alla classica scena di allenamento o di trionfo di qualche action movie. Ma a quanto pare l'aver infilato nel ritornello la frase "We are the winners" ha creato un paradossale effetto di auto-gufamento.

MAX JASON MAI - DON'T CLOSE YOUR EYES (Slovacchia)

Talk Dirty to Me...

La testimonianza che l'Hair Metal non è morto come genere, ma gode ancora di buona salute nelle regioni della Slovacchia. Rendiamo omaggio a Max Jason Mai alzando tutti il braccio e generando dalle nostre dita le sacre corna dell'Heavy Metal!

Arrivederci nel 2013 a Stoccolma. Sperando che l'Eurovision Song Contest continui a regalarci ancora tante emozioni e sorprese, come l'attesissima partecipazione della Latveria.

"Destino non parteciperà mai a eventi musicali trash!"
Mai dire mai, Victor!

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